sabato 18 aprile 2020

PROGETTO "LEGGERE PER VIAGGIARE" - MAGIA NEL REGNO DI COPTOWN

OTTAVO APPUNTAMENTO CON IL PROGETTO "LEGGERE PER VIAGGIARE"

Un banchetto pericoloso ci aspetta stasera a Coptown...tra maghi e finti maghi, chi avrà la meglio e diventerà capo dei maghi di corte?

MAGIA NEL REGNO DI COPTOWN

Un giorno d’estate, alla corte del regno di Coptown, il re Botto decise che tutti i maghi si dovevano riunire in assemblea per stabilire chi, tra loro, avesse diritto di diventare il responsabile di tutti i maghi della sua corte.
Ector, essendo il mago più importante, potente e prestigioso del regno, ebbe l’incarico di mandare le lettere di invito a tutti i suoi colleghi. L’unico problema era che Ector era un po’ sbadato. Egli iniziò subito ad inviare le comunicazioni ma, ben presto, per la troppa sbadataggine, sbagliò a scrivere l’indirizzo di uno di loro: aveva invitato all’assemblea anche un vampiro. Ormai stanco non ci fece caso e nella fretta, non si accorse che proprio la lettera che aveva inviato al suo nemico giurato aveva l’indirizzo errato; Ector odiava il mago Justin da quando quest’ultimo gli aveva rubato l’anello dell’invisibilità, perciò Ector non lo aveva mai perdonato. Purtroppo per lui, però, tutti i maghi e le streghe lo amavano perché Justin era potente, bello e forte.
La casa di Ector era vicina al bosco che divideva Coptown dal Regno dei Nani; era più di una semplice casa: era grandissima, molto bella e aveva qualcosa di speciale. Quando l’avevano costruita infatti, ad uno dei nani operai era caduto un mattone in testa perché una parete era troppo bassa quindi, gli altri nani muratori avevano dovuto rifare il muro e avevano deciso di allargare la stanza. Ector amava quella nuova zona così spaziosa e decise di farla diventare il suo laboratorio segreto costruendo all’ingresso una porta magica e impenetrabile. Il suo nascondiglio era pieno di pozioni, boccette in vetro e colorati libri di magia, ma era sempre tutto sotto sopra perché Ector era talmente sbadato e disordinato che non trovava mai gli attrezzi giusti e lasciava tutto in giro. Nel bosco vicino alla casa del mago vivevano lupi mannari e unicorni che, stranamente andavano d’accordo tra loro ed erano amici di Ector.
Dopo qualche giorno tutti gli inviti spediti da Ector e portati dai suoi amici unicorni erano arrivati con successo. L’unico problema era che quello che doveva essere per Justin, era stato recapitato al vampiro più terrificante del regno di Coptown.
Il vampiro si chiamava Quasimodo ed era particolarmente feroce e temibile perché sin da piccolo non aveva avuto altro che delusioni. Quasimodo infatti, aveva sempre sognato di diventare un mago famoso ma, alla scuola di magia i vampiri non erano ammessi quindi, si era ritirato nella sua casa isolata e aveva iniziato a studiare la magia nera da solo.
Il vampiro rimase sorpreso dell’invito ma ben presto, capì che c’era stato un errore e che la lettera era per il mago Justin e non per lui. Questa scoperta lo fece arrabbiare talmente tanto che decise di presentarsi alla festa e vendicarsi facendo morire tutti gli invitati per diventare il primo mago vampiro di corte. Per questo motivo, preparò due pozioni: una mortale da servire nel vino ai maghi a cena e una per sé, per trasformarsi e prendere le sembianze del mago Justin.
Quando il grande giorno arrivò, tutti gli invitati, i maghi, le streghe e Quasimodo si vestirono elegantissimi e si presentarono a corte. Prima di farli entrare, Ector chiedeva ad ognuno di loro di mostrare l’invito e, quando toccò a Justin, si accorse che l’indirizzo scritto sulla busta non era quello giusto ma, riconoscendo il suo amico mago, non diede importanza alla cosa.
Quasimodo entrò così nella grande sala, si diresse di soppiatto verso la cucina e, mentre i nani camerieri preparavano il buffet, mise nel vino la sua pozione mortale.
Richiamati dal re Botto, tutti gli invitati si riunirono nella grande sala da ballo pronti ad eleggere il nuovo mago capo di corte. Con le bacchette magiche scrissero sui muri il nome del loro preferito e il re proclamò Justin nuovo capo mago. Quasimodo salì così sul palco e, dopo un breve discorso invitò i maghi a brindare con il vino mortale. Erano tutti pronti con il bicchiere in mano quando si sentì un grido: “Non bevete quel vino o morirete tutti!”.
All’improvviso, il vero Justin si tolse l’anello dell’invisibilità che fino a quel momento lo aveva nascosto alla vista di tutti e si mostrò agli altri maghi. Ora, nella sala c’erano due maghi con le sembianze di Justin che iniziarono a lottare tra loro a colpi di bacchetta magica; i due si lanciavano incantesimi e lampi di luce, finché il vero Justin fece comparire con una magia una catasta di aglio che emise subito un forte odore. Quasimodo, che non sopportava la puzza di aglio, tornò subito ad essere un vampiro facendosi così riconoscere da tutti.
I nani addetti alla sicurezza del castello presero Quasimodo, lo portarono nel bosco e in sella a un unicorno lo spedirono lontano dal regno.
Il vero Justin salì sul palco e il re Botto lo elesse ufficialmente mago capo della corte del regno di Coptown tra l’entusiasmo generale.
Ector si complimentò con il mago: si rese conto che il colpevole era lui a causa della propria sbadataggine; i due, nonostante in passato fossero nemici, diventarono grandi amici e insieme, nel laboratorio di Ector, prepararono tantissime nuove pozioni magiche in grado di aiutare gli abitanti del regno.

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